Servizio di accordatura pianoforti a domicilio

 

Operiamo con passione e professionalità in Lombardia nelle province di Monza e Brianza, Lecco, Milano e Bergamo

 

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La nostra passione

Quello dell’accordatore è un mestiere complesso

E’ un mestiere fatto di conoscenze teoriche in vari ambiti e di molta pratica sul campo, oltre a presumere il possesso della rara abilità di saper ascoltare e comprendere le esigenze dei pianisti. A metà fra artigianato e arte, questo mestiere permette a ogni musicista di esprimersi al massimo.

L’accordatura è una cosa più complessa, è un insieme di azioni tese a rendere il pianoforte ottimale. Bisogna conoscere i principi dell’accordatura e ancora oggi l’orecchio è fondamentale. Accordare non è semplice, non significa solo tirare su le corde, per quello è relativamente semplice avere un orecchio allenato. Quando si tira la corda, questa sale, ma poi bisogna assestarla e suonando non deve scordarsi. Questo è il punto difficile.

La preparazione è importantissima e è fondamentale dedicare il giusto tempo fino al risultato ottimale, offriamo un servizio in cui non è possibile lavorare con il timer.

Esperienza Decennale

Da decenni opero come liutaio e restauratore di strumenti antichi.

Con che periodicità deve essere accordato il pianoforte?

Il pianoforte non è un oggetto inanimato, si muove, è vivo: è suscettibile alle variazioni climatiche, di temperatura e di umidità. La temperatura agisce sui metalli dilatando e contraendo le corde per esempio, oppure il telaio della meccanica, il telaio della tastiera. Le variazioni di umidità invece influiscono sulla tavola armonica, per cui è necessario intervenire con l’accordatura per ristabilire la tensione delle corde.

Manutenzione ordinaria, da effettuarsi 1 o 2 volte l’anno nei cambi di stagione a seconda dell’uso che se ne fa. Chi suona per professione probabilmente dovrà farlo più frequentemente (per gli orecchi più fini si può effettuare ogni 3 mesi).

In un certo senso l’accordatura di un pianoforte è piuttosto una “Scordatura” di precisione: per suonare sufficientemente bene in tutte le tonalità presenti sulla tastiera tramite un “Temperamento equabile”.

Essa consiste in 3 fasi: regolazione della meccanica, accordatura (agendo sulla tensione delle corde si ripristinano i giusti intervalli armonici) e intonazione (agendo sul feltro dei martelli con uno strumento munito di aghi detto “intonatore” si modifica irreversibilmente il timbro).

Quindi si richiede minimo un intervento annuale, anche tenendo conto che il cambio di stagione influenza negativamente. Ogni tanto sarebbe opportuno anche un controllo della meccanica e pulizia generale, in questo caso si parlerebbe di un vero e proprio restauro.

Cosa evitare al proprio pianoforte?

Una grande influenza è esercitata anche dalla temperatura ambiente e dalla posizione che si dà allo strumento. La temperatura più adatta va dai 15 ai 19 °C e ogni cambio repentino di temperatura non fa bene allo strumento; per esempio, in inverno bisogna evitare di spalancare all’improvviso finestre o balconi nella stanza che ospita il pianoforte ed evitare di lasciarlo esposto per troppo tempo alla bassa temperatura. Anche l’azione diretta dei raggi del sole è fatale per la vernice, le impiallacciature, i legni e le corde.

Bisogna evitare che lo strumento si trovi vicino a fonti di calore (stufe, camini, termosifoni eccetera) o direttamente esposto alla radiazione solare.

La vicinanza ad una parete esposta all’esterno dell’abitazione può causare danni. Cantine e mansarde sono assolutamente da evitare, se non ventilate.

Non bisognerebbe appoggiare nulla sul mobile (fascicoli di musica, vasi, portacenere, bottiglie, bicchieri eccetera), o si comprometterebbero purezza e intensità del suono.

Non si deve pulire l’interno dello strumento, soprattutto con prodotti aggressivi, o i legni sarebbero seriamente danneggiati. La pulizia va fatta da un tecnico, il quale decide se eventualmente sia il caso di rimuovere la meccanica per una pulizia più profonda. Per la pulizia esterna, bisogna usare prodotti specifici che preservino lucentezza e colorazione della superficie.

Va posta attenzione anche a insetti e topi. Per gli insetti, si possono collocare all’interno bustine di repellente. Nel caso vi sia un problema di topi, si devono precludere le vie di accesso al pianoforte, come i fori dei pedali, nei lunghi periodi di assenza.

Non bisogna “imbottire” la stanza che ospita il pianoforte, evitando tende pesanti e grosse, mobili troppo grandi e rivestiti di tessuto, tappeti e tappezzerie pesanti: il motivo è che questi elementi modificano e smorzano il suono

Manutenzione straordinaria (sostituzione corde, caviglie, parti meccaniche, feltri, cashmir, rullini e martelliera). Quando lo strumento necessità di interventi più invasivi (sostituzione o riparazione della tavola armonica, riverniciatura) si parla di un vero e proprio restauro.

Quanto costa accordare un pianoforte?

Il valore di solito parte dagli 80€ ma ogni situazione è diversa, solo tramite una prima telefonata e un eventuale primo sopralluogo gratuito è possibile determinare l’importo totale.

Tra pianoforte verticale e a coda non vi è molta differenza, sono molti altri fattori che influenzano il lavoro.

Il costo di un’accordatura è infatti influenzato oltre che dal costo di trasferimento anche dello stato dello strumento. Se il pianoforte è rimasto non accordato per parecchi anni è necessario fare una valutazione ad hoc.

Inoltre si dovrebbe effettuare un controllo di intonazione e di messa a punto dell’elasticità dei feltri dei martelli.

Il fai da te è sconsigliato, si rischia di rovinare lo strumento con l’uso di una strumentazione non professionale. Inoltre è molto probabile ottenere un’accordatura non stabilizzata.

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